Riserva
naturale di Pietra
mappa
E' inserita nell'Elenco ufficiale delle
Aree Protette regionali e gestita dalla Provincia di Grosseto.
Estesa per 429 ha (oltre che 101 ha in Comune di Chiusdino).
E' ricompresa in un'area collinare attraversata dal torrente Farma e dal
suo affluente Farmulla. Dista pochi chilometri dalla Riserva Naturale
Farma.
Geologicamente è caratterizzata da estesi affioramenti di formazioni
riconducibili alla serie ligure.
La vegetazione è prevalentemente costituita da boschi misti appartenenti
a due diverse tipologie: formazioni a prevalenza di cerro Quercus cerris,
rovere Q. petraea e castagno Castanea sativa, e boschi con roverella Q.
pubescens, leccio Q. Ilex, acero campestre Acer campestre.
Localmente, su suoli calcarei o nelle stazioni più calde, sono presenti
formazioni dominate da carpino nero Ostrya carpinifolia e Acero trilobo
Acer monspessulanum. Nella rupe della Pietra, a causa della maggiore
xericità, si rinviene un lembo di vegetazione mediterranea sempreverde,
oltre ad un interessante esempio di vegetazione rupicola.
La flora annovera varie specie rare e di interesse scientifico, quali la
felce Asplenium septentrionale e Lupinus graecus (incluso solo nel 1989
nella flora italiana e che occupa qui la stazione più settentrionale del
suo areale), entrambe rinvenibili in località La Pietra.
Al margine dei boschi si trovano Genista tinctoria subsp. ovata e G.
sagittalis, anch'esse notevoli dal punto di vista scientifico, mentre
nelle aree più interne è presente Lilium bulbiferum, ormai raro a causa
dell'intensa raccolta.
La fauna presenta molte specie in comune con le vicine Riserve Farma:
martora Martes martes, puzzola Mustela putorius e gatto selvatico Felis
silvestris sono le specie più notevoli tra i mammiferi; lodolaio Falco
subbuteo, pecchiaiolo Pernis apivorus, sparviero Accipiter nisus, astore
A. gentilis, biancone Circaetus gallicus, poiana Buteo buteo, gufo comune
Asio otus, martin pescatore Alcedo atthis e merlo acquaiolo Cinclus
cinclus per l'ornitofauna.
Sono inoltre segnalate specie endemiche italiane quali ululone Bombina
pachypus e rana italica Rana italica.
L'ultimo ritrovamento della lontra Lutra lutra nell'area risale agli anni
'60.
Casa Nova Centro Visite
Riserva
naturale La Pietra
Riserva
naturale la Pietra
Riserva
naturale La Pietra
Foto
inaugurazione centro visite La Pietra del 15 aprile 2009 |
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Siti di importanza
comunitaria e regionale Sic-Sir
Cartografia DWG
(Leggimi)
Cartografia GIS - file zip
Norme tecniche Sir
Dpr 12 03 2003
Dpr 08 09 1997
Decreto Min 5 07 2007 Elenco siti Sic
Decisione Cee Sic 19 07 2006
Sic-Sir Val di Farma
Sic- Sir
Monte Leoni |
Riserva naturale di
Val di Farma
mappa
E' inserita nell'Elenco
ufficiale delle Aree Protette regionali in gestione alla Provincia di di
Grosseto. Estesa per 1.463 ha (oltre a 98
ha nel Comune di Monticiano) è ricompresa nel Sito di Interesse
Comunitario SIC "Val di Farma", individuato dalla Regione
Toscana in base alla Direttiva "Habitat" n. 92/43/CEE e
approvati con Del. C.R. 10 novembre 1998 n.342.
Situata a cavallo del crinale che divide la Val di Farma dalla valle del
fosso Lanzo, la Riserva è in una zona di alte colline quasi interamente
occupate da formazioni boschive, con limitati appezzamenti di pascoli e
coltivi.
Tra le formazioni geologiche affiora l'antico "Verrucano"; nelle
vicinanze del Farma sono presenti affioramenti di scisti, arenarie e
microbrecce databili del Carbonifero, che costituiscono uno dei pochi
affioramenti antichi nell'Appennino.
Presso il Castello del Belagaio, al centro dell'area, si rinvengono tracce
di mineralizzazione piritosa in ganga quarzosa e interessanti
testimonianze ipogee quali grotta La Tomba e grotta La Buca; sono inoltre
segnalati indizi di mineralizzazione cinabrina lungo il T. Gretano e
presso P. Pescina.
Lungo il Farma sono presenti formazioni ripariali in ottimo stato di
conservazione, dominate da salici Salix sp.pl., frassino meridionale
Fraxinus oxycarpa, ontano nero Alnus glutinosa. Non di rado, a poca
distanza da queste formazioni si sviluppano densi boschi mesofili a
dominanza di carpino bianco Carpinus betulus.
Nel resto dell'area si hanno cenosi boschive miste, spesso costituite da
querceti acidofili (a dominanza di Quercus cerris), sui versanti esposti a
nord, con i loro stadi di degradazione (lande a Calluna dominate dalle
Ericacee) che spesso hanno subito interventi di riforestazione a pino
marittimo Pinus pinaster.
Sui versanti meridionali sono presenti anche estesi querceti sempreverdi
mediterranei a Q. ilex, alternati alla macchia mediterranea, e intense
coperture di sughera Quercus suber, spontanea nell'area, spesso favorita
dalle pratiche selvicolturali.
Sono presenti varie specie di interesse scientifico, in quanto relitti di
climi più freddi, quali tasso Taxus baccata, tiglio Tilia cordata, faggio
Fagus sylvatica, acero montano Acer pseudoplatanus, betulla Betula pendula
e la felce florida Osmunda regalis.
Da segnalare, inoltre, santolina Santolina etrusca, endemica dell'Italia
centrale, e bosso Buxus sempervirens.
Riserva
naturale Val di Farma
Riserva
naturale Val di Farma
Riserva naturale
Val di Farma
Foto
inaugurazione cucina e plastico eli centro visite di Casa Nova del 15 aprile 2009
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Riserva statale di ripopolamento
animale di Belagaio
La
Riserva Naturale di Popolamento Animale di Belagaio, si trova interamente
compresa all'interno della più vasta Riserva Naturale Provinciale
"Farma"; è quasi interamente boscata e le superfici agrarie,
pascoli e seminativi, si trovano intorno al castello mentre le aree
boscate sono sul versante del torrente Farma. Altre superfici sono
costituite da appezzamenti e fabbricati destinati ad attività connesse
con l'allevamento del cavallo maremmano. Il nome sembra derivare dal
latino pelagus (mare) per via della natura un tempo acquitrinosa del
terreno bonificato in epoca antichissima. Il bosco occupa la maggior parte
della superficie, con oltre 125 ettari, a fronte di circa 33 ettari tra
superfici agrarie, aziendali e resedi.
All'interno della Riserva si trova il castello del Belagaio, uno dei
fabbricati simbolici della Maremma Grossetana
I soprassuoli forestali derivano da passate ceduazioni, e sono
classificabili pertanto cedui "invecchiati" di cerro, roverella
e leccio cui, nelle esposizioni più calde, partecipa un vario corteggio
di arbusti mediterranei. In genere la fisionomia dei popolamenti è quella
di boschi in evoluzione naturale caratterizzati da elevata ricchezza
specifica.
Il clima è mediterraneo, caratterizzato da inverno mite e umido e da
estate calda e siccitosa.
Riserva naturale statale di Belagaio
Riserva statale Belagaio
Riserva natuarale Belagaio |
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